SCUOLA BASKET ASTI: Giuliani 11, Vergano 1, Calandra 3, Augusti 8, Pettenuzzo 13, Dallosta 12, Amelio 2, Gai, Diodati 6, Cussotto 1, Manasiev-Torchio 2. All.Crisci

Parziale quarti: (20-16;19-18;8-22;12-17)

 

 

“Bisogna che ci sia la volontà comune di darsi da fare in difesa, e in attacco passarsi la palla. La volontà di fare le cose INSIEME credo che sia la base di tutto.”

Con queste parole Ettore Messina si presentava ai propri giocatori all’inizio della sua nuova avventura come capo allenatore. I ragazzi Sba under15 ancora faticano a convincersi di questo fondamentale concetto nello sport di squadra. Domenica, contro Mondovì, si sono sicuramente visti ulteriori passi avanti sulla strada di quel processo che vuole arrivare a rafforzare la sicurezza in se stessi dei ragazzi, a credere nella forza del collettivo iniziando da una forte presa di responsabilità dei propri doveri in campo. Come ben eseguito in allenamento durante la settimana, i nostri entrano in campo questa volta con l’intensità mentale adatta: gambe piegate, aggressione sulla palla tutto campo e linee di passaggio ben anticipate ci permettono di creare facili contropiedi. Un’ottima (ma davvero ottima) circolazione di palla unita a una sempre maggiore consapevolezza nei movimenti negli spazi dei giocatori senza permette di andare al risposo sopra di 5 lunghezze. Peccato, va detto, avrebbero potuti esser almeno una decina di più, ma nello spogliatoio l’attenzione è rivolta a sottolineare l’ottimo atteggiamento avuto “fregandosene” degli errori. Un errore, è pur sempre un diritto, e ci si può sempre lavorare. Quel conta è mantenere QUELL’ATTEGGIAMENTO per altri 20 minuti. I ragazzi rientrano dagli spogliatoi carichi e convinti. Riprende il terzo quarto, un bel canestro ci porta ulteriormente avanti, ma alla reazione degli avversari (prevedibile, e con due ottimi giocatori a disposizione..) ecco che si spegne di nuovo la luce. Improvvisamente sembra svanire tutto. Le gambe si alzano, il fiato si fa piu lungo. Gli avversari scappano. E si torna a fare tutto da soli. Cosi, non si può giocare. L’uscita per cinque falli di tre giocatori con ancora un quarto da giocare non può esser un alibi. E’ davvero un peccato, l’allenatore avrebbe voluto vedere i suoi uscire dal campo con una vittoria che sicuramente meritano per come vengono sempre affrontate le settimane, ma che ancora faticano a riportare in partita. Si continua a lavorare, sempre. E insieme.